Erasmus+ a Atene
Alunne e alunni di terza secondaria in Grecia!
Nel mese di febbraio ho avuto il piacere di accompagnare 15 ragazzi selezionati tra le classi terze secondaria in un’avventura chiamata Erasmus+. Destinazione? Atene, il fulcro della cultura greca, la culla della democrazia e della civiltà occidentale.
È stata una settimana intensa, piena di attività, incontri ed escursioni. Nel corso del progetto studenti e studentesse hanno potuto confrontarsi con quanto studiato in storia, epica e geografia e hanno applicato le proprie conoscenze in lingua inglese per comunicare con le persone del posto.
A bordo del pullman abbiamo attraversato in lungo e in largo la città e le aree limitrofe fino ad arrivare al Canale di Corinto, all’antico teatro di Epidauro, alla gigantesca Porta dei Leoni e alla celebre Tomba di Agamennone. Il gruppo ha poi conosciuto l’esperienza architettonica di Renzo Piano presso il Centro Culturale Stavros Niarchos e ha scoperto le caratteristiche essenziali del sistema scolastico greco attraverso la visita di una scuola primaria privata. In tale occasione, i ragazzi della Scuola San Giuseppe si sono divertiti a giocare a basketball con gli studenti della scuola (riuscendo a portare a casa una vittoria dal sapore italiano!)
Dopo aver esplorato l’Accademia di Atene, il Partenone, l’Acropoli e lo Stadio Panathinaiko, sede dei primi giochi olimpici dell’Età moderna, non poteva ovviamente mancare la tappa souvenir e il relativo acquisto di ricordi e prodotti del territorio.
Con le valigie già colme di olio d’oliva e amuleti portafortuna in vista degli esami di fine anno (il mitico occhio di colore blu, ora appeso in entrambe le classi), abbiamo avuto la fortuna di vedere anche la zona archeologica di Delphi con il santuario di Apollo. Grazie alle spiegazioni della nostra fantastica guida Anastasia, siamo riusciti a capire meglio le diverse fasi storiche che hanno accompagnato lo sviluppo, ma anche il declino di Atene.
Insomma, che cosa ci ha lasciato questo viaggio?
Per gli studenti è stata un’opportunità di dialogo e confronto con una capitale occidentale di quasi quattro milioni di abitanti caratterizzata da forti contrasti, soprattutto dal punto di vista urbanistico e demografico. Ma non solo. È stata un’esperienza di profonda condivisione con i compagni di classe, un’occasione per dimostrare il proprio senso di responsabilità e capacità di autonomia all’estero, nonché un modo per mettere a frutto tutto questo tempo trascorso sui banchi di scuola.
Per me, invece, è stata l’ennesima conferma del perché mi piace insegnare.
Desiree Cantù